Progetto Beni musicali in Trentino della Provincia Autonoma di Trento
- Internet culturale
- “tARTini” (Turismo culturale all’insegna di Giuseppe Tartini)
- Edizione digitale dei Monumenti Adriani e degli Annali Acquaviviani
- Manoscritti musicali della Biblioteca comunale Augusta di Perugia
- Progetti della Biblioteca Estense universitaria di Modena
- Algarotti e il Catalogo URFM della Biblioteca nazionale Braidense di Milano
- Fondo Mayr della Biblioteca civica Angelo Mai di Bergamo
- Progetti della Biblioteca nazionale centrale di Roma
- ADMV (Archivio Digitale della Musica Veneta)
- Manoscritti musicali della Biblioteca provinciale Pasquale Albino di Campobasso
- Progetti musicali della Biblioteca nazionale universitaria di Torino
- Testate italiane dagli inizi dell’800 alla prima metà del ‘900 della Fondazione Basso
- Censimento e valorizzazione degli archivi d’impresa in Piemonte
- Manoscritti musicali della Biblioteca del Conservatorio Luigi Cherubini - Firenze
- Progetti della Biblioteca del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli
- Progetti della Discoteca di Stato
- Giacomo Puccini: dagli anni di formazione ai primi traguardi
- Istituto Archivio Storico di Casa Ricordi
- Mediatheca Franciscana
- Manoscritti musicali del Museo Internazionale e Biblioteca Musica di Bologna
- Progetto Beni musicali in Trentino della Provincia Autonoma di Trento
- Storia della prospettiva, con edizioni digitali, animazioni, iconografia e risorse correlati, progetto del Museo Galileo
IL PROGETTO BENI MUSICALI IN TRENTINO
La Soprintendenza per i Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con la Società Filarmonica di Trento e con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari – Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali, nell’ambito del programma progettuale “Sviluppo del network turistico culturale” ha realizzato un progetto di schedatura e digitalizzazione dei Codici musicali trentini del Quattrocento, allo scopo di consentirne la fruizione on line.
I sette codici musicali del Quattrocento rappresentano la maggiore collezione esistente al mondo di polifonia sacra e profana del XV secolo. Essi, copiati tra il 1430 e il 1475 principalmente da due scribi (Johannes Lupi e Johannes Wiser) attivi presso la cattedrale di Trento - uno come organista e l’altro come maestro della scuola capitolare - raccolgono nelle loro 4912 pagine composizioni prevalentemente sacre provenienti dalle principali cappelle europee e firmate dai maggiori compositori dell’epoca (Du Fay, Dunstable, Power, Bedingham, Benet, Brassart, Busnois, Binchois, Pullois, Compere, ecc.).
Sei di essi sono conservati presso il Museo Castello del Buonconsiglio di Trento, il settimo presso la Biblioteca capitolare di Trento.
OBIETTIVI E STANDARD
Di tale patrimonio esistevano fino ad oggi solo sporadiche trascrizioni, una riproduzione in facsimile in bianco e nero degli anni ‘70, di difficile reperimento e di scarsa leggibilità, ed una riproduzione in microfilms b/n. L’obiettivo del progetto è stato quello di fondere in modo ottimale diverse esigenze: da quelle degli specialisti a quelle dei cultori della materia, da quelle degli studenti a quelle dei curiosi. Gli strumenti attraverso i quali si è cercato di raggiungere tale obiettivo sono stati il rigore scientifico della catalogazione, l’elevato standard qualitativo delle immagini, il ricco corredo di testi esplicativi e di accompagnamento, di trascrizioni moderne e di melodizzazioni di una selezione significativa di esempi musicali.
Dei sette codici sono state redatte dettagliate schede catalografiche, secondo gli standard di catalogazione ICCD; le 1.836 partiture sono state dettagliatamente descritte mediante la puntuale rilevazione di alcuni elementi fondamentali (incipit, numero di voci, forma, autore, edizione moderna ecc.). Di 20 brani è stata realizzata la trascrizione moderna e la melodizzazione.
Al fine di ottimizzare la ripresa digitale i sette codici, restaurati nei primi anni ’70, sono stati smontati e sottoposti ai necessari interventi di consolidamento. Ciascun bifoglio è stato poi digitalizzato con scanner piano, con produzione di 4.970 immagini a risoluzione 600 ppi, in formato TIF compresso LZW, successivamente ridimensionate in formato JPEG alla risoluzione di 96 ppi per uso WEB. Tutti i prodotti digitali sono stati corredati del set di metadati previsti dallo standard MAG.