Disegni, acquarelli, tempere e oli - Stampe e incisioni
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- Disegni navali veneziani del Settecento
- Sette erbari manoscritti del fondo Hortus Pisanus
- Fondo Alberto Verso
- Fondo Marisa D'Andrea
- Raccolta di disegni dall'Egitto antico di Ippolito Rosellini
- Raccolta stampe e disegni della Biblioteca Casanatense
- Raccolta di figurini dei Reali Teatri di Napoli
- Collezione Verdi Puccini dell'Archivio storico Ricordi
- Archimede autografo di Piero della Francesca
- Bibliotheca Perspectivae. I trattati di prospettiva nel Rinascimento
- Libri d’artista. Collezione Bertini
- disegni delle vedute di Roma di Gaspar Van Wittel
- Fondi iconografici della Biblioteca di Storia moderna e contemporanea e del Museo centrale del Risorgimento di Roma
- Ritratti di Galileo
- Stampe e disegni della Roma antica dalla Biblioteca di Archeologia e Storia dell'arte
Vedi anche
Dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze questi manoscritti:
Gino Severini, Fleurs et masque R. 62. 147
Lorenzo Ghiberti, Zibaldone B.R. 228
Libro de la vida que los yndios antiguamente hazían, y supersticiones y malos ritos que tenían y guardavan B.R. 232
Antonio Filarete, Trattato di architettura II.I. 140
Francesco di Giorgio, Trattato di architettura II.I. 141
Piante di palazzi e città Nuovi Acquisti 1.23 | Nuovi Acquisti 1.35 | Nuovi Acquisti 1.42 | Nuovi Acquisti 1.60 | Nuovi Acquisti 1.61 | Nuovi Acquisti 1.66 | Nuovi Acquisti 1.87 | Nuovi Acquisti 1.9 | Nuovi Acquisti 3.1 | Nuovi Acquisti 3.3 | Nuovi Acquisti 4.3 | Nuovi Acquisti 4.4 |
Disegno di altare Nuovi Acquisti 3.84 |
Libro di ingegneria, parte terza Pal. 766
Disegni di ingegneria civile e militare Pal. 767
Disegni navali veneziani del Settecento
La collezione di disegni navali veneziani del Settecento custodita nella Biblioteca Universitaria di Padova consta di una cinquantina di pezzi ed è una delle più importanti raccolte del genere esistenti nelle istituzioni pubbliche del Veneto. Essa documenta la storia navale veneziana nell’ultimo secolo della Serenissima Repubblica, consentendo di apprezzare quanto fosse ancora vivo, al di là della consueta immagine di decadenza, l’interesse per la flotta e l’Arsenale, con una vigile attenzione a quanto si faceva oltre confine.
I disegni si possono suddividere in tre gruppi tematici, riguardanti rispettivamente l’armata veneta e la marina mercantile e le imbarcazioni straniere. Il primo documenta le nuove tecniche introdotte da alcuni progettisti veneziani nel disegno navale, quali il disegno della nave intera e lo sforzo costante, anche se non sempre coronato dal successo, di mantenere la flotta veneta a livello dei migliori concorrenti. Spiccano alcune importanti figure di disegnatori dell’Arsenale, quali Antonio Nadale e Marco Nobile. Vi sono anche largamente testimoniate le soluzioni proposte per fronteggiare le agili e leggere imbarcazioni dei corsari, che nel periodo compreso tra la pace di Aquisgrana (1749) e i trattati con le Reggenze barbaresche (1763-64) minacciarono la sicurezza delle coste. Un secondo gruppo, costituito dai disegni dedicati alle navi mercantili, illustra alcuni aspetti della grande espansione della marina mercantile e della cantieristica privata (gli squeri, che venivano affiancandosi al glorioso Arsenale), che si determinò quando scomparve la minaccia corsara; un terzo piccolo gruppo, infine, rimanda allo studio delle imbarcazioni foreste e al desiderio di imitarle.
Fondi iconografici di Storia moderna e Museo Risorgimento - Acquarelli - disegni - incisioni
La Biblioteca di storia moderna e contemporanea e il Museo centrale del Risorgimento di Roma mettono in libera consultazione una parte consistente dei loro fondi iconografici, originariamente raccolti dal Comitato nazionale per la storia del Risorgimento all’inizio del secolo scorso. Tra i documenti iconografici digitalizzati si segnalano: albumine acquerellate con caricature di personaggi italiani e francesi coinvolti nella presa di Roma del 1870; incisioni acquerellate di satira politica relative agli anni 1796-1799; incisioni relative ai secoli XVIII-XIX; incisioni di De Bernardinis sugli avvenimenti legati ai moti di Palermo del 1820; litografie sulla spedizione dei Mille tratte dalle fotografie di Sevaistre; album di caricature politiche dal 1848 al 1870; incisioni, acquerelli e disegni dell’isola di Malta dal XVI al XIX secolo; raccolte di immagini di abiti e paramenti ecclesiastici; piante acquerellate delle zone dove si svolsero i combattimenti della seconda Repubblica romana; album di disegni del diplomatico Guido Navarrini sulla vita a Roma durante l’occupazione tedesca (1943-44); la Danza macabra europea, cinque serie di cartoline illustrate da Alberto Martini edite come cromolitografie a Treviso tra il 1914 e il 1916; cartoline illustrate di Attilio, Bologna, Caramba, Montedoro e altri celebri disegnatori stampate tra il 1915 e il 1919, tra cui numerose colorate a mano; incisioni di Bartolomeo Pinelli su avvenimenti storici accaduti in Italia e Spagna tra il 1808 e il 1814; litografie di Carlo Bossoli sui fatti d’armi delle Campagne d’Italia, tratte dai disegni che costituivano dei veri e propri reportage di guerra; album di caricature: litografie acquerellate di Melchiorre Delfico ed Enrico Colonna; incisioni di Domenico Amici del 1835 sulle principali vedute di Roma; litografie acquerellate che illustrano la vita di Garibaldi scritta da Antonio Balbiani; litografie di Perrin e Watt pubblicate nell’Album del diavolo del 1867; i rarissimi volumi Costumi militari dello stato pontificio 1823-1870, di grande interesse storico documentario per l’estrema accuratezza con cui sono raffigurate, con tecniche diverse, le uniformi dei diversi corpi militari pontifici e delle truppe di stati esteri di passaggio a Roma oltre che di quelle della Repubblica romana.
Raccolta di stampe e disegni della Biblioteca Casanatense
La Casanatense conserva una pregevolissima raccolta di incisioni che affonda le sue radici nella biblioteca personale del cardinale Casanate, dal cui nome e patrimonio la Biblioteca - inaugurata nel 1701 - trae origine. Durante gli anni questo fondo venne costantemente incrementato grazie alla politica di acquisti dei Prefetti ma anche in virtù di alcune circostanze, quali ad esempio la soppressione di numerosi conventi durante l’occupazione francese (1799-1804), che offrì alla Casanatense l’opportunità di incamerare le loro raccolte; lasciti testamentari, come quello dell’abate Antonio Ricci, finalizzato proprio all’acquisto di “opere di belle arti”; e soprattutto il privilegio concesso nel 1831 da papa Gregorio XVI, che disponeva la consegna gratuita alla Casanatense delle stampe prodotte dalla Calcografia Camerale, disposizione che cessò nel 1870.
Il nucleo più antico della collezione è sistemato in volumi in folio con legature sei-settecentesche e, per la maggior parte, in album a rilegatura meccanica, in cui le incisioni sono raggruppate secondo criteri cronologici, tematici o di derivazione.
Nella raccolta sono ampiamente rappresentati i maggiori incisori italiani a partire dal secolo XVI: Marcantonio Raimondi e la sua scuola, le scuole mantovana, bolognese e genovese e inoltre Salvator Rosa, Stefano Della Bella, Piranesi, Pinelli, per citare solo alcuni nomi. Considerevole è anche il numero delle opere di maestri stranieri con prevalenza della scuola tedesca e fiamminga: Albrecht Durer, Hans Baldung Grien, Hendrik Goltzius, Lucas van Leyden, i Bloemaert, i Wierix, i Collaert, i Sadeler. Anche la scuola francese è rappresentata con le invenzioni di Jacques Callot e dei paesaggisti Perelle e Silvestre.
Per motivi di tutela, di fruizione e di diffusione la Biblioteca Casanatense ha ritenuto opportuna e indispensabile la digitalizzazione (con produzione di metadati) di questo nucleo antico – con collocazione 20.B.I – che ha prodotto circa 10.000 immagini, oggi consultabili online.
Fondo di danza Gianni Secondo. Sezione grafica, sec. 17.-20.
Il Fondo di danza Gianni Secondo, prende il nome dello medico di professione, ma studioso di storia del balletto, bibliofilo, autore di monografie sull’argomento e per molti anni critico di danza per Stampa sera. E' formato da libri antichi e moderni, dischi, dvd e videocassette, dedicati all’argomento della danza. Tra questi materiali, particolare interesse rivestono i 51 documenti grafici, originariamente incorniciati e sistemati ora in cartelline conservative, insieme ai reperti trovati sotto il disegno o la fotografia visibile, qui riprodotti in collezione digitale. Questi documenti, di cui alcuni non datati ma certamente del 19. secolo, gli altri compresi tra il 1571 il più antico e il 1995 il più recente, sono per la maggior parte litografie, ma vi si trovano anche calcografie, stampe, disegni e fotografie. Tra di essi spiccano i ritratti di celebri ballerini come Maria Taglioni, Louis Pecour, Marietta Monticini, Flora Fabbri-Bretin, Fanny Cerrito, i contemporanei Rudolph Nureyev e Carla Fracci; il manifesto del Teatro alla Scala di Milano con il programma della stagione 1881 e quello del Teatro comunale di Modena annunciante una recita nel gennaio 1845; un Avviso del Regno Lombardo-Veneto del gennaio 1817 con il regolamento per i balli da tenersi durante il carnevale.
Raccolta di disegni dell'Antico Egitto di Ippolito Rosellini
Il nucleo più importante e consistente dell’attuale collezione Rosellini pervenne con un primo dono alla Biblioteca universitaria il 15 giugno 1843, pochi giorni dopo la prematura morte dello studioso, ad opera della vedova Zenobia Cherubini, per adempiere alle ultime volontà del marito. Il resto della donazione fu acquisito in due successive elargizioni, la prima, sempre da parte della moglie, nel 1879, e la seconda fatta dal figlio Giovan Battista nel 1897.
I manoscritti del famoso egittologo costituiscono, ancora oggi, un indispensabile strumento per gli studiosi di egittologia. Ancora inediti sono il Dizionario geroglifico, redatto dal Rosellini con l’intenzione di pubblicarlo e rimasto incompiuto, il carteggio e i testi delle lezioni di storia antica, di arabo e di ebraico.
Ippolito Rosellini (Pisa 1800 – Pisa 1843) aveva ricoperto il ruolo di direttore della Biblioteca dell’Ateneo pisano dal 1835 al 1843 oltre a quello di professore di Filologia, lettere e archeologia orientali. I lunghi soggiorni a Parigi gli avevano permesso di conoscere la moglie, figlia del musicista Luigi Cherubini, del quale la Biblioteca conserva una lettera indirizzata alla figlia, e di stringere amicizia con Jean Louis Champollion, cui va il merito di aver decifrato nel 1822 la Stele di Rosetta, che aveva aperto la strada agli studi sull'antico Egitto. Con lo studioso francese preparò e concretizzò, tra il 1828 e il 1829, la famosa Spedizione archeologica franco toscana in Egitto. L'impresa fu voluta dal granduca di Toscana Leopoldo II, e poi dal re di Francia Carlo X; il viaggio che durò 16 mesi è alle origini di tutto quanto oggi sappiamo sulla civiltà egiziana.
Durante tale Spedizione gli artisti al seguito di Rosellini produssero un numero considerevole di materiale iconografico e grafico realizzato a matita, tempera ed acquerello, che riproduce dal vero bassorilievi e pitture presenti nei templi e nelle tombe dell'Antico Egitto. La Biblioteca conserva più di mille disegni che furono successivamente utilizzati da Rosellini per la pubblicazione dei Monumenti dell'Egitto e della Nubia, avvenuta a Pisa tra il 1832 e il 1844 (l’ultimo volume uscì postumo).
Stampe e disegni della Roma antica dalla Biblioteca di Archeologia e Storia dell'arte
Il fondo Lanciani, acquistato nel 1929 dall'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte, è costituito dai manoscritti, dalla collezione di stampe e di disegni e dalla biblioteca di Rodolfo Lanciani e costituisce la gran parte di questa collezione digitale.
Le stampe del Colosseo, dei Fori, degli Archi e Trionfi, degli Obelischi e delle Colonne, tratte dallo “Speculum Romanae Magnificentiae”, raffigurano monumenti dell’antica Roma, sia nella loro figurazione ideale che nello stato in cui si presentavano agli incisori e disegnatori che li raffigurano dal 16. al 18. secolo.