Fotografie
Angelo Frontoni, il fotografo delle dive
Angelo Frontoni (Roma 1929 – Roma 2002) ha lasciato un archivio integro e ben organizzato, costituito da 539.000 immagini che documentano un importante spaccato della storia del cinema e del costume nazionali.
L’archivio fotografico raccoglie il frutto di cinquant’anni di lavoro di Angelo Frontoni, universalmente noto come “il fotografo delle dive”: Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Virna Lisi, Brigitte Bardot, Catherine Deneuve, Monica Bellucci, Federico Fellini, Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Roget Vadim, Sidney Lumet, sono solo alcuni degli innumerevoli personaggi immortalati da Frontoni. Prevalgono i soggetti femminili, ripresi sul set, per servizi di moda e per foto pubblicitarie. E questo viaggio ci accompagna anche nei momenti più intimi della vita dei personaggi, ma anche in questo caso la realtà riprodotta dal suo obiettivo è fortemente controllata e caratterizzata da quell’alone di glamour che contraddistingue tutta la sua produzione.
Certo non meno affascinante è la ricca raccolta di foto di set, immagini in bianco e nero: fotografie di grande bellezza e interesse che documentano il lavoro del set e dei suoi protagonisti; la macchina fotografica si sofferma su attori, registi, tecnici, seguendoli durante le riprese e nei momenti di relax.
La collaborazione tra il Centro sperimentale di cinematografia-Cineteca nazionale e il Museo nazionale del cinema ha realizzato un importante progetto di valorizzazione dell’archivio, articolata in un’attività di catalogazione e di parziale digitalizzazione dei materiali, al fine di rendere l’opera di Frontoni fruibile al grande pubblico.
Fotografie. Personaggi, interpreti e luoghi, dell'Archivio storico Ricordi
Nell’Archivio storico Ricordi è presente una nutrita raccolta di fotografie, composta di oltre 6.000 pezzi, dal tardo Ottocento fino a tutto il Novecento. Si tratta di fotografie che documentano la vita privata della famiglia Ricordi, l’attività produttiva dei Ricordi, dai ritratti di musicisti e cantanti in studio, in esterno, istantanee e foto di scena relative agli allestimenti delle opere musicali nei teatri, alle immagini che documentano i negozi Ricordi nel mondo.
I fotografi rappresentati nel fondo, più di 800, sono tra gli italiani, Ferrario, Bertieri, Varischi & Artico, Sommariva, De Marchi, Pagliano & Ricordi, Rossi, Sciutto, Sebastianutti, tra gli stranieri, dalle foto dello Studio Nadar, a quelle di Reutlinger, studi fotografici londinesi (Wilson & C., Ellis), studi americani, ecc. Alcuni compositori e disegnatori erano anche fotografi dilettanti come lo stesso Giacomo Puccini (suoi alcuni scatti in Egitto e all’Abetone) e Leopoldo Metlicovitz. Molte di queste immagini venivano utilizzate dallo stesso Ricordi per illustrare le riviste Musica e Musicisti e Ars et Labor.
L’Archivio dispone inoltre di una importante raccolta di circa 200 stampe, soprattutto ritratti di musicisti e cantanti, originariamente conservate insieme alle fotografie, che ora formano una sezione a sé stante.
La collezione digitale pubblicata rappresenta circa la metà del fondo.
Censimento degli Archivi d'impresa - Regione Piemonte
Nel quadro del progetto di censimento degli archivi delle aziende piemontesi, realizzato dalla Regione Piemonte e dalla Direzione generale per gli archivi del MiBAC, è stata costituito un grande archivio di immagini digitali per testimoniare le vicende delle imprese, delle famiglie e delle persone, i percorsi produttivi e i materiali, i luoghi e gli edifici, e per valorizzare il consistente patrimonio aziendale e industriale del Piemonte.
La Collezione di archivi d’impresa è formata da 4.085 immagini inedite ricavate dalla digitalizzazione di materiale iconografico reperito presso 39 aziende piemontesi, scelte fra le più rappresentative e conosciute, che si sono rese disponibili a condividere il proprio patrimonio. Il materiale è stato selezionato fra fotografie (di lavorazione, di prodotto, degli ambienti aziendali, degli eventi), manifesti, locandine, buste, carta intestata, disegni, progetti, bozzetti. Le immagini sono state catalogate con l’uso della scheda F definita dall’ICCD e dell’applicativo Guarini Patrimonio Culturale, nonché corredate da metadati MAG e METS. Da segnalare la presenza, fra le altre aziende, di Aurora, Aviogroup, Borsalino, Cinzano, Fiat, Gruppo Finanziario Tessile, Lanterna magica, Lenci, Leone, Olivetti, Pastore, Riv-Skf, Superga, Talmone-Venchi, Utet.
Raccolta fotografica della Biblioteca civica di Camogli
La raccolta di fotografie è opera di Juanito Mortola di cui non si hanno notizie biografiche. Della raccolta, posseduta dalla Biblioteca civica di Camogli, si può affermare che le fotografie sono risalenti per lo più al periodo 1890-1910, tuttavia non è stato possibile individuare una datazione precisa per ciascuna fotografia. I soggetti sono prevalentemente vedute paesaggistiche e case di Camogli, sono anche presenti ritratti di persone incontrate sulle strade di Camogli.
Fondi iconografici di Storia moderna e Museo Risorgimento - Le fotografie
La Biblioteca di storia moderna e contemporanea e il Museo centrale del Risorgimento di Roma mettono in libera consultazione una parte consistente dei loro fondi iconografici, originariamente raccolti dal Comitato nazionale per la storia del Risorgimento all’inizio del secolo scorso. Tra i documenti iconografici digitalizzati si segnalano: fotografie del fondo della Prima Guerra Mondiale, nato dalla fusione delle collezioni del Comitato per la storia del Risorgimento e dell’Ufficio storiografico della mobilitazione industriale in Italia; fotografie della Somalia italiana, per la maggior parte di Carlo Pedrini e databili al periodo 1926-1930; fotografie conservate nella Collezione mazziniana e raffiguranti per lo più Mazzini e altri personaggi quali Maurizio Quadrio o luoghi legati alla famiglia Nathan; albumine acquerellate con caricature di personaggi italiani e francesi coinvolti nella presa di Roma del 1870; fotografie in formato cartolina e cartoline dei primi del Novecento diffuse per festeggiamenti e celebrazioni patriottiche legate al nome di Garibaldi.
Quattro volumi di fotografie che raccolgono immagini relative alle celebrazioni per il Milite ignoto che si svolsero in Italia e nelle colonie nel 1921.
Fotografie di scena del Teatro comunale A. Rendano di Cosenza
L’attività lirica e sinfonica degli oltre 100 anni di vita del Teatro di tradizione “A. Rendano” di Cosenza è documentata in un ingente patrimonio che fino al 2015 non aveva conosciuto un vero e proprio riordino sistematico. Tale necessità ha portato alla costituzione di una Biblioteca e dell'Archivio storico interni al teatro cosentino, con conseguente catalogazione e riordino dei materiali.
Le 50 fotografie inerenti la collezione fanno parte di un cospicuo patrimonio di oltre 2.900 documenti fotografici (catalogati in SBN) e sono rappresentative delle attività del Teatro nell’arco temporale che intercorre dal 1983 (29. stagione lirico-sinfonica) al 2000 (43. stagione lirico-sinfonica).
Per ciò che concerne il 1983, le due fotografie di scena rappresentano altrettanti momenti di Norma di Bellini, con la direzione orchestrale di Massimo De Bernart e la regia di Dario Dalla Corte. Sei fotografie del 1984 documentano l’intera 30. stagione lirica con le due opere Nabucco e Rigoletto di Verdi, Manon Lescaut di Puccini e Don Pasquale di Donizetti. Sette fotografie per cinque titoli d’opera sono relativi al 1985 con L’Italiana a Londra di Cimarosa, La Gioconda di Ponchielli, La Bohème e Turandot di Puccini, Il Barbiere di Siviglia di Paisiello.
La 34. stagione lirica è rappresentata da dieci fotografie di scena di Ambrosina Infelise che documentano le cinque opere allestite nel 1988: Don Carlo di Verdi, Il matrimonio segreto di Cimarosa, Cavalleria rusticana di Mascagni, Pagliacci di Leoncavallo, La vedova allegra di Lehar. Per l’anno successivo, tre fotografie rappresentano momenti del balletto Coppelia di Léo Delibes ed una è relativa al concerto Classici in jazz, con la direzione di Nicola Hansalik Samale e la voce solista di Joy Garrison. Dei vari titoli rappresentati, per il 1996 (39. stagione lirica) la collezione presenta due momenti relativi a Il Signor Bruschino di Rossini e per il 1997 (40. stagione lirica) due Singspiel di Schubert Die Zwillingbrüder (I fratelli gemelli) e Der vierjahrige Posten (La sentinella per quattro anni). Cinque fotografie di Fabio Aroni documentano la Carmen di Bizet, andata in scena nel 1999 per la 42. stagione lirica. Chiudono questa rassegna, le undici foto, sei delle quali relative a Falstaff di Verdi e cinque all’opera buffa Les Mamellas di Tirésias di Poulenc per l’anno 200 (43. stagione lirica).
Archivio fotografico Emilio Sommariva (1883 - 1956)
Il Fondo Emilio Sommariva raccoglie l'intero archivio dello studio fotografico attivo a Milano dal 1904 al 1973. L'eccezionalità del fondo, dovuta alla particolare rilevanza di Emilio Sommariva (Lodi 1883 - Milano 1956) nel panorama della fotografia europea, nonché alla notevole consistenza numerica, portò il Ministero dei beni culturali all'acquisto del fondo nel 1979 e alla sua conservazione presso la Biblioteca nazionale Braidense. L'Archivio è costituito da 5.405 stampe fotografiche e da circa 50.000 negativi in massima parte su lastra in vetro e dagli inventari manoscritti dello studio fotografico, di fondamentale importanza per datare i singoli scatti. I soggetti prevalenti sono ritratti, vedute e riproduzioni di opere d'arte. Tra il 1910 e il 1939 - i decenni centrali del lavoro e della fama di ritrattista di Sommariva, spesso premiato in concorsi fotografici europei ed extraeuropei - egli fotografa i protagonisti della vita non solo italiana: dai membri della famiglia reale alle dive Lyda Borelli, Irma Gramatica, Maria Melato, dal premio Nobel Rabindranath Tagore ai musicisti Puccini, Zandonai, Respighi, Pizzetti ecc, dai benemeriti della medicina Mangiagalli e Perussia all'architetto Luca Beltrami, da Mata Hari a Filippo Turati, da Umberto Boccioni a Filippo Tommaso Marinetti a Gaetano Previati ecc. Oltre che nelle vedute milanesi, il talento di paesaggista di Sommariva emerge soprattutto nelle campagne fotografiche realizzate in tutta Italia, a volte per il Touring Club Italiano. Le sue riproduzioni di dipinti, sculture e architetture sono di grande qualità fotografica e di alto valore documentario per la storia dell'arte italiana. L'intervento di catalogazione, restauro e digitalizzazione, finanziato dal Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo e dalla Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde ha prodotto un database (schede di catalogazione "F") comprendente 17.814 schede e immagini digitali di singoli fototipi e 1.331 schede riguardanti gruppi di negativi.
Fondo fotografico delle Acciaierie di Piombino
Il fondo fotografico delle Acciaierie comprende le foto prodotte per lo stabilimento siderurgico di Piombino dalla fine dell’Ottocento al primo decennio degli anni Duemila, con particolare attenzione agli anni '60 e '70 del Novecento. Dal 2011 è conservato nell’archivio storico “Ivan Tognarini” della città di Piombino. Il fondo comprende 25.000 foto positive contenute in 174 raccoglitori, 1.000 lastre in vetro, 20.000 negativi e 900 diapositive a cui si aggiungono alcuni filmati (20 VHS e 18 BCA). La digitalizzazione del fondo è in corso di completamento. Sono presenti scatti di autore (Gianni Berengo Gardin e Kurt Blum) e di fotografi industriali, quali Luigi Giovannardi, allievo degli Alinari, Lando Civilini e Pulvio Lepri. Di rilievo le foto firmate dal fotografo e intellettuale Renzo Chini: alcune ritraggono Beverly Pepper ospite nelle officine dell’Italsider. Il fondo costituisce un unicum nel suo genere per dimensione, ambito e arco temporale; è una memoria collettiva che, nel documentare la nascita e lo sviluppo dello stabilimento di Piombino, racconta la storia industriale e le vicende socio economiche di un territorio vissuto in simbiosi profonda con la storia della siderurgia italiana. Sono rappresentati gli impianti, i reparti, i processi produttivi, le visite di esponenti politici italiani e stranieri, i vari momenti dell’attività industriale di quello che è diventato uno dei principali poli siderurgici italiani. Il fondo comprende anche moltissimi ritratti individuali e collettivi in cui sono rappresentati i volti di operai specializzati, donne, tecnici, quadri. Oltre ai luoghi di lavoro, le fotografie fissano i momenti vissuti dai dipendenti e dai loro familiari nelle molteplici attività sociali promosse dall’azienda, sia nel campo culturale che in quello sportivo e ricreativo. Una parte cospicua dell’archivio ricorda il ruolo primario che ebbe l’azienda nella costruzione di nuovi edifici per la città di Piombino. Presso l'Archivio storico del Comune di Piombino dal 2018 è in deposito anche il Fondo documentario delle Acciaierie (consistenza 1,3 Km).