Biblioteca civica Berio - Genova

La sede
La Sala Lignea
Manoscritti e Rari - sala lettura
Il giardino

La Biblioteca Civica Berio, biblioteca centrale del Sistema Bibliotecario Urbano, è la più importante e antica del Comune di Genova. Fondata nella seconda metà del Settecento dall’abate Berio, che già la aveva aperta al pubblico, fu donata al Comune di Genova nel 1824. Dopo una permanenza di oltre 165 anni nel palazzo appositamente costruito da Carlo Barabino nell’attuale piazza De Ferrari, dal 1998 ha sede in via del Seminario nel complesso ristrutturato dell’ex Seminario Arcivescovile.
Biblioteca di pubblica lettura e di conservazione, il cui patrimonio bibliografico di oltre 350.000 volumi (dei quali oltre 70.000 a scaffale aperto), ne fa la seconda della città dopo la Biblioteca Universitaria, offre servizi diversificati per svariate tipologie di utenti, con una media giornaliera di 600/700 presenze.
Le collezioni antiche e specializzate contano un patrimonio di oltre 100.000 documenti, con libri antichi a stampa (tra i quali 324 incunaboli e 4.700 cinquecentine) e manoscritti (quasi 9.000 unità tra libri, documenti e lettere) e alcune importanti raccolte quali la Raccolta Locale (interamente dedicata a Genova e Liguria), la Raccolta Colombiana, con 5.000 volumi su Cristoforo Colombo e la Scoperta dell’America e la Raccolta Dantesca, con antiche edizioni della Divina Commedia e di altre opere di Dante. Fondamentali per la costituzione delle collezioni sono state alcune biblioteche private, appartenute a importanti personaggi e famiglie della nobiltà cittadina, come la Biblioteca dell’abate Berio (nucleo originario dell’attuale biblioteca), la Biblioteca di Demetrio Canevari (medico genovese vissuto tra il XVI e il XVII secolo), la Biblioteca Brignole Sale De Ferrari, la Biblioteca di Evan Mackenzie (confluita nella Raccolta Dantesca) e la Biblioteca Colombiana di Paolo Emilio Taviani (confluita nella Raccolta Colombiana). A testimonianza di un legame saldissimo tra la città e la sua biblioteca, ancora oggi le donazioni danno un contributo essenziale: ben oltre la metà delle acquisizioni annuali della Raccolta Locale arriva alla biblioteca in dono, così come avvenne nell’immediato Dopoguerra, quando i genovesi ricostituirono il Fondo Locale andato irrimediabilmente perduto donando i propri libri.

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