Monumenti Adriani e Annali Acquaviviani della Biblioteca Sorricchio

D. Basile, Istoria Adriana (tomo II). 1601-1700
N. Sorricchio, Annali Ecclesiastici in cui si rapportano tutte le cose accadute nella nostra città d'Atri… 1755-1785
N. Sorricchio, Monumenti Adriani (tomo I). 1755-1785
N. Sorricchio, Monumenti Adriani (tomo II). 1755-1785

Le raccolte manoscritte di Nicola Sorricchio (1710-1785), redatte tra il 1755 e il 1785, sono conservate presso gli eredi e si compongono di 13 volumi, di cui dodici manoscritti e un testo a stampa, i più rilevanti tra i quali costituiscono gli Annali Acquaviviani ed i Monumenti Adriani. È uno dei più ricchi fondi manoscritti nel patrimonio culturale della regione Abruzzo, tra i più preziosi e singolari dell’intera realtà centro-meridionale. Spesso menzionati nelle ricerche storiche e letterarie, solo raramente i manoscritti Sorricchio sono stati oggetto di studi specifici, in quanto finora mai pienamente accessibili alla consultazione. Nicola Sorricchio nacque ad Atri nel 1710, dove morì nel 1785; avviato agli studi giuridici a Napoli, preferì le ricerche erudite alla carriera forense. Tornò ad Atri e continuò a dedicarsi allo studio della storia e dell’archeologia, partecipando anche alla vita pubblica della città. Ebbe libero accesso a tutti gli archivi pubblici e privati e, fra questi, a quello imponente degli Acquaviva, duchi d’Atri. Sorricchio ebbe la possibilità di riordinare la documentazione conservata dal casato e di analizzarla per far luce sul passato della città di Atri e, al tempo stesso, ricostruire la storia del lignaggio. Fu corrispondente di vari eruditi a lui contemporanei, tra cui Ludovico Antonio Muratori, Mario Guarnacci, Antonio Ludovico Antinori, Eustachio d’Afflitto, Francesco Maria Caracciolo, Cesare Orlandi, Joseph Echkel. La famiglia Acquaviva, originaria delle Marche e tra le maggiori casate del Regno di Napoli, si affermò soprattutto dal XIV secolo, quando il duca Antonio ricevette da Carlo III, re di Napoli, le contee di San Flaviano e di Montorio e, poco più tardi, ebbe da re Ladislao il ducato di Atri, cui seguì il progressivo ampliamento dei possessi nel Teramano e in Abruzzo. In seguito si stabilirono anche in Puglia, acquisendo le contee di Conversano e di Nardò, e a Caserta.

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