Gaspare Spontini nella Biblioteca comunale Planettiana di Jesi

G. Spontini, La Vestale, tragédie lyrique… Parigi, 1808 ca.
G. Spontini, Fest Hÿmne e Cantate. 1826-1829
E. de Jouy, Les Athéniennes | opera. I828-1832 ca.
E. de Jouy, Les Athéniennes | opera | En trois actes. I828-1832 ca.

Il prezioso fondo spontiniano che dal 1889 è custodito presso la Biblioteca Planettiana fu donato al Municipio di Jesi da Carl Robert, erede di una famiglia legata a Spontini da rapporti d’intima amicizia e autore, egli stesso, di una delle prime biografie del musicista. La donazione consiste in manoscritti musicali e materiale documentario di varia natura risalente al soggiorno berlinese di Spontini (1820-1842). Il materiale musicale comprende manoscritti autografi o parzialmente autografi, ma in massima parte è opera di copisti afferenti alla Königliche Kapelle di Berlino, alle dirette dipendenze di Spontini; notevoli le redazioni manoscritte di libretti d’opera, fittamente postillati dal compositore. Nel corso della catalogazione è stato possibile accertare l’esatta provenienza dei frammenti sparsi e identicare gli autori delle opere anonime finora attribuite a Spontini. Nel fondo, successivamente al trasferimento a Jesi, confluirono anche manoscritti di origine diversa, databili fra l’ultimo quarto del XIX secolo ed i primi decenni del XX. Il materiale documentario comprende lettere di Spontini, carte relative all’amministrazione della Königliche Oper di Berlino – l’odierna Staatsoper – tra il 1819 e il 1845 circa e recensioni teatrali tratte da periodici parigini e berlinesi. Benché non afferenti alla donazione Robert, sono state incluse nel progetto di digitalizzazione rare edizioni ottocentesche, opere di compositori legati a Spontini da rapporti personali ed artistici, come Cesare Castelbarco Visconti e Giovanni Paggi, ed altro materiale di particolare pregio o rarità, come la partitura autografa dell’opera Donna Aurora di Francesco Morlacchi (1821) e l’unica copia esistente della cantata All’armi franche, “fatta per la Città di Jesi”, di Niccolò Zingarelli (1798).