Manoscritti musicali del Conservatorio di musica S. Pietro a Majella

Legatura. Sec. XVIII
D. Cimarosa, Aria Lungi dal caro bene. Sec. XVIII
N. V. Piccinni, Se il ciel mi divide. Arie. Sec. XIX
G. Paisiello, E se fiero il mio tormento. Sec. XVIII

Nell’ambito delle ricche collezioni del conservatorio sono state digitalizzate importanti raccolte di autografi, di cantate e di arie d’opera. La collezione degli autografi della biblioteca di San Pietro a Maiella si è andata formando a partire dall'Ottocento con l’acquisto di interi fondi di compositori (D. Cimarosa e G. Paisiello) e di originali delle composizioni di autori della scuola napoletana del Settecento. Vennero acquistate anche le partiture autografe di compositori quali Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi. Nel corso del Novecento altri autori napoletani hanno arricchito la collezione di autografi.
Tra i tantissimi manoscritti della biblioteca del Conservatorio di Napoli, particolare interesse hanno quelli dedicati alla cantata da camera. La biblioteca conserva numerosi manoscritti, spesso testimoni unici,  rappresentativi sia della cantata romana del Seicento (L. Rossi, G. Carissimi), sia della cantata cosiddetta napoletana, iniziata da A. Scarlatti. Ampiamente documentata anche la cantata rappresentativa, che veniva eseguita nei teatri in occasioni legate soprattutto a ricorrenze della famiglia reale. L'ampia collezione di arie staccate posseduta dalla biblioteca ci offre una significativa panoramica della vita teatrale e del consumo privato della musica a Napoli, consentendo anche la ricostruzione della storia delle principali copisterie partenopee, alcune delle quali diventarono, nel corso della loro attività, le prime case editrici musicali della città. Sono così ampiamente rappresentate, tra le arie sciolte, le opere dei maestri del Settecento e del primo Ottocento, mentre Gioachino Rossini funge da spartiacque tra il periodo di predominio della musica manoscritta e quello della musica a stampa.
La collezione di partiture della regina Maria Carolina d’Austria costituì la prima importante donazione fatta alla biblioteca di San Pietro a Majella nel 1795.  La collezione dei manoscritti di Maria Carolina, riconoscibili per la bella rilegatura in pelle con fregi in oro e per l'elegante grafia del testo musicale, consta di 170 titoli, in prevalenza opere rappresentate sulle scene napoletane, ma anche opere rappresentate in altre città, con una attenzione particolare a Vienna. Completano la collezione composizioni strumentali, musica religiosa e opere didattiche.